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Squadra della Sicurezza del Lavoro
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Prova di evacuazione

Il tema della salute e sicurezza sul lavoro è un tema fondamentale per le aziende, per questo periodicamente va affrontata una Prova di evacuazione. 

Si tratta di una pratica, del servizio di prevenzione e protezione, particolarmente utile per aiutare i lavoratori a gestire eventi improvvisi e pericolosi, legata alla redazione della Certificazione del sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

Gli scopi della simulazione di emergenza sono di:

  • addestrare tutti i dipendenti a rispondere in modo sicuro e organizzato ad eventuali situazioni di pericolo;
  • convalidare la preparazione degli addetti alla sicurezza come l’ RSPP, addetto antincendio e addetto primo soccorso;
  • convalidare le procedure dell’azienda per la sicurezza dei lavoratori.
RSPP istruisce sul piano della sicurezza tutti i diversi addetti
RSPP e Addetti alla sicurezza

Il riferimento normativo che ha introdotto la prova di evacuazione è il decreto ministeriale del 10 marzo 1998 denominato “Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro”. Tale decreto richiede ai datori di lavoro di adottare misure organizzative e gestionali in caso di incendi o altre emergenze sul posto di lavoro, tra cui la prova di evacuazione, e di documentare tutto ciò nel Piano di Emergenza redatto in conformità all’Allegato VIII. Inoltre, l’articolo 18 del D.lgs 81 sottolinea l’obbligo del datore di lavoro di adottare tutte le misure necessarie per garantire che i lavoratori possano lasciare il posto di lavoro in sicurezza in caso di pericolo grave e imminente.

Le recenti modifiche ai decreti antincendio hanno introdotto importanti cambiamenti riguardanti principalmente le procedure di evacuazione in caso di emergenza. In particolare, è stato stabilito che sia obbligatorio eseguire regolarmente esercitazioni di evacuazione per tutti gli edifici pubblici e privati. L’obiettivo è quello di verificare l’efficacia dei protocolli di sicurezza e di preparare gli occupanti degli edifici ad agire in modo celere e coordinato in caso di incendio o altre situazioni di emergenza. I nuovi decreti contemplano anche l’installazione di avvisi sonori e luci di emergenza, la dotazione di sistemi adeguati antincendio e l’organizzazione di corsi di formazione periodica per il personale della sicurezza, che devono avvenire nelle apposite aule antincendio e campo prove e devono essere fatte da formatori antincendio. In sintesi, si tratta di una revisione fondamentale per aumentare la sicurezza sia negli ambienti di lavoro che negli spazi abitativi e prevenire i rischi legati agli incendi.

Il Decreto Ministeriale del 2 settembre 2021 presenta nuove disposizioni riguardanti il Piano di Emergenza. Tra le principali innovazioni, si nota l’obbligo per i datori di lavoro di istituire un piano di emergenza anche per attività a basso rischio, anche se non richiesto dal D.Lgs. 81/08. Inoltre, il Piano deve essere aggiornato non solo in caso di modifiche alle attività, ma anche dopo l’attuazione effettiva del Piano stesso. In aggiunta, viene introdotto il ruolo del “responsabile del piano di emergenza”, che coordina la preparazione e la gestione dell’emergenza, assicurando il costante aggiornamento del Piano. 

Il Decreto include anche ulteriori indicazioni su come suddividere le attività previste dal Piano in base alla tipologia di emergenza, con particolare attenzione alla gestione delle emergenze sanitarie correlate alla diffusione del Covid-19, si rende necessaria la presenza in azienda del Medico del Lavoro.

La valutazione dell’evacuazione delle aree di lavoro e dei cantieri edili è un’azione che viene richiesta dal Decreto Legislativo 81/2008 e dal d.m. 10/3/1998.

Il numero di svolgimento delle prove di evacuazione da effettuare ogni anno è determinato dalle normative di sicurezza specifiche di ogni edificio. Tuttavia, è altamente consigliato eseguire un minimo di due esercitazioni all’anno per migliorare la familiarità con le procedure di emergenza e aumentare le possibilità di successo durante un evento critico. Queste esercitazioni, che dovrebbero essere effettuate in diversi orari e modi per simulare molteplici scenari di emergenza, consentono alle persone di acquisire familiarità con l’ambiente e di comprendere come si deve agire in caso di incendio, terremoto o altre situazioni di pericolo. Le esercitazioni di evacuazione sono cruciali per garantire la sicurezza di chi frequenta o lavora in edifici pubblici, quindi è vitale che siano svolte regolarmente e con grande attenzione.

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Secondo la legge italiana, è obbligatorio effettuare una simulazione di evacuazione almeno due volte l’anno. L’obiettivo di questi test è verificare l’efficacia del piano di emergenza ed evacuazione e accertare che tutti i lavoratori dell’edificio abbiano compreso le proprie mansioni in caso di situazioni di pericolo. Se vengono rilevati problemi o inadeguatezze nella procedura, viene redatto un report evidenziando le criticità e avviate le azioni per garantire la massima sicurezza. Rispettare scrupolosamente le norme e partecipare con impegno alle simulazioni di evacuazione sono fondamentali per salvaguardare la propria vita e quella degli altri.

chi deve partecipare alla prova di evacuazione

Chi deve partecipare alla prova di evacuazione lo fa per verificare l’abilità nell’affrontare una situazione di emergenza e nell’evacuare con sicurezza sia i dipendenti che i visitatori.

La prova di evacuazione è obbligatoria per tutti coloro che lavorano all’interno di un edificio, inclusi i dipendenti a tempo pieno o parziale, gli stagisti e i visitatori e inoltre devono conoscere le uscite di emergenza, i punti di raccolta e la distanza dalle uscite, così da garantire l’evacuazione immediata di tutti in caso di necessità. La partecipazione alla simulazione è obbligatoria per tutti i dipendenti, che ricevono in anticipo informazioni sulla data e l’ora della prova, al fine di una massima partecipazione e di una maggiore efficacia dell’operazione.

come si svolge la prova di evacuazione

Prima della prova di evacuazione il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) e l’ addetto al servizio di prevenzione e protezione (ASPP) devono discutere il piano di emergenza e assegnare i copiti alle figure che si occupano della gestione delle emergenze. Anche il giorno stesso della prova deve avvenire una breve riunione tra queste figure.

Per il mantenimento della sicurezza sul lavoro, la prova di evacuazione si deve svolgere in un momento definito della giornata lavorativa, con misure organizzative e gestionali da attuare in caso di grave e imminente pericolo. Le regole tecniche e le misure per la gestione del rischio in caso di emergenza e per la tutela dei lavoratori vanno redatte in base alle dimensioni del luogo di lavoro e in base all’entità dei rischi ( Rischio basso, rischio medio, rischio alto) descritti nel piano di emergenza connesso con la valutazione, come voluto dal testo unico per la sicurezza.

Devono essere presenti tutti i lavoratori la cui presenza risulti fondamentale per il mantenimento della sicurezza, quindi la squadra di emergenza e per la lotta antincendio e gestione prevenzione incendi.

La simulazione di un’emergenza viene annunciata con un segnale, che potrebbe essere un allarme. In questa fase, di solito, vengono testati i rilevatori di fumo e il sistema di segnalazione per rilevare gli incendi. È anche simulata la comunicazione tra i vari operatori delle emergenze che devono seguire il piano prestabilito.

Se il sistema di comunicazione nei luoghi di lavoro non funziona, si utilizzano segnalatori analogici che funzionano anche senza energia elettrica.

Successivamente, viene dato l’ ordine di evacuazione, per l’intero edificio o solo per un piano (l’allarme di prova non deve essere segnalato ai vigili del fuoco). In ogni caso, gli operatori coordinano la fase di evacuazione, assicurandosi che tutti i dipendenti lascino i luoghi di lavoro.

Addetto alla sicurezza prova l'allarme per l'evacuazione
Effettuare la prova degli allarmi antincendio

In questa fase, i responsabili devono assicurarsi di gestire anche le persone che non possono lasciare l’area, inclusi quelli con disabilità. Queste persone vanno portate in posti tranquilli e sicuri e sempre accompagnate da un assistente.

 

Gli operatori di emergenza devono assicurarsi che tutti i presenti durante l’esercitazione vengano presi in considerazione, non dovranno essere esclusi dalla procedura i visitatori oltre ai lavoratori. È essenziale comunicare con la reception per evitare di lasciare qualcuno all’interno dell’edificio. L’ultima fase dell’esercitazione è la simulazione chiamata ai Vigili del Fuoco.

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Una volta completata l’evacuazione, il coordinatore dell’emergenza deve verificare che tutte le persone siano state evacuate. La verifica viene effettuata nell’esterno punto di raccolta individuato. Solo quando tutti i dipendenti e i visitatori sono presenti, l’esercitazione può essere considerata conclusa e gli allarmi possono essere spenti.

la squadra della sicurezza durante la prova di evacuazione

Dentro il piano di emergenza sono presenti membri del personale incaricati con specifici compiti:

  1. Coordinatore delle emergenze (C.E.), un responsabile dell’emergenza designato per dirigere e coordinare le operazioni necessarie per gestire una situazione di pericolo. Questa persona è la prima a dover essere avvisata della situazione critica e deve poi recarsi sul luogo dell’incidente per garantire la sicurezza dei lavoratori;
  2. Addetto al coordinamento esterno (A.C.E.), una persona responsabile dell’area esterna dell’edificio designato per gestire l’evacuazione in conformità con le procedure di evacuazione fornite dal Piano Emergenza. L’A.C.E. fornisce anche supporto e informazioni alle squadre dei vigili del fuoco presenti sul luogo;
  3. Componente della squadra emergenza (C.S.E.), un individuo incaricato di far parte della squadra di emergenza e di eseguire compiti specifici in situazioni di pericolo.

Il personale designato deve essere preparato adeguatamente per acquisire qualifiche professionali adeguate, strettamente correlate ai compiti da svolgere in caso di emergenza.

Foto di una scala antincendio esterna
Scala antincendio esterna
  • Addetti antincendio:
    Sono stati nominati dal datore di lavoro o dal suo delegato dopo aver completato un corso di formazione specifico e un addestramento che durano da 4 a 16 ore a seconda della valutazione del rischio di incendio nell’azienda (basso, medio o alto).
    Queste persone intervengono direttamente nella lotta contro gli incendi utilizzando estintori o altre attrezzature antincendio presenti in azienda, e agiscono con dispositivi di sicurezza come guanti e giacche antifiamma.
  • Addetto al primo soccorso:
    Sono individuati dal datore di lavoro o da un suo rappresentante e successivamente formati ed addestrati con un corso specifico della durata di 12-16 ore. Questi addetti sono responsabili della gestione della cassetta di pronto soccorso aziendale e dell’assistenza immediata al lavoratore coinvolto in situazioni di pericolo grave in attesa dell’arrivo dei soccorsi esterni. A seconda dei rischi aziendali, i primi soccorritori possono essere addestrati all’uso di strumentazione d’emergenza come il DAE (Dispositivo Automatico Esterno).
Area verde per punto di raccolta esterno all'ufficio
Areea verde esterna come punto di raccolta
  • Addetto al centralino:
    Personale designato per allertare i servizi di soccorso esterni tramite la chiamata al numero unico 112. Ha sempre a portata di mano una lista di numeri telefonici di emergenza da chiamare a seconda delle circostanze.
  • Responsabile impianti tecnologici:  Responsabile degli Impianti Tecnologici è colui che fa parte del gruppo di emergenza e conosce la posizione, l’attivazione e il funzionamento di tutti i sistemi presenti nella struttura. Pertanto, è responsabile di interrompere l’erogazione di combustibile, di chiudere la valvola di alimentazione dell’acqua e di azionare l’interruttore generale dell’energia elettrica per spegnere tutte le apparecchiature elettriche.
  • Addetto all’evacuazione:
    L’Addetto alla gestione dell’emergenza è una figura del personale specificamente designata e formato per acquisire una qualifica professionale adeguata e pertinente a situazioni di emergenza. Appena riceve un segnale di emergenza, si reca immediatamente in loco, avvisa il coordinatore principale e verifica la disponibilità delle vie di accesso di emergenza. Inoltre, segnala al coordinatore tutte le informazioni utili per garantire la percorribilità dei percorsi d’evacuazione e attua tutte le procedure necessarie per garantire l’evacuazione degli occupanti dell’edificio, controllando che sia completamente evacuato. Una volta effettuata l’evacuazione, accompagna il coordinatore al punto di ritrovo per assistere nella gestione dell’emergenza.
  •  Responsabile del piano:
    Sotto la direzione del coordinatore dell’emergenza, si incarica di verificare che tutte le attività di evacuazione previste nel piano di cui è responsabile siano eseguite in modo corretto, controllando ogni area del piano e chiudendo le relative porte. Al termine dell’evacuazione, si dirige prontamente verso l’uscita di sicurezza e la zona di riunione designata.
  • Addetti ai disabili:
    Persona con specifica formazione e in grado di trasportare in sicurezza soggetti con disabilità fisica. Non essendo impegnata in altre attività di gestione, assiste i disabili durante lo spostamento fino alla zona di raccolta e li accompagna fino alla fine dell’emergenza. In caso di necessità, prima dell’evacuazione si posiziona insieme al disabile in un luogo sicuro prestabilito dal piano di emergenza.
Vedi Anche:  Salute e Sicurezza sul Lavoro

 

  • Responsabile Visitatori:
    Se si sente l’allarme, è necessario dirigersi verso l’uscita di emergenza più vicina, incontrare il primo dipendente e seguire le sue istruzioni.
  • Responsabile del punto di raccolta: 

    Durante un’evacuazione, è necessario portare con sé il registro delle presenze e dirigersi verso il punto di raccolta prestabilito. Quando i dipendenti arrivano, è necessario fare l’appello per controllare che tutti siano presenti.

redigere il verbale della prova di evacuazione

Redigere il verbale della prova di evacuazione

La normativa prevede che a fine prova di evacuazione venga redatto un apposito verbale. Il verbale della prova di evacuazione da attuare in caso di incendio e altre emergenze, è compilato ad ogni prova dalla squadra della sicurezza dell’edificio o da un individuo designato dal responsabile della sicurezza.

 In alcune circostanze, può essere affidato ad un organismo esterno come una società di consulenza per la sicurezza, per la gestione e l’elaborazione del rapporto. Il rapporto è un documento ufficiale che illustra l’andamento della prova, tutti gli eventi che si verificano durante la simulazione di evacuazione, come il tempo necessario per evacuare l’edificio, eventuali problematiche riscontrate, azioni correttive che sono necessarie e l’identità delle persone coinvolte nel processo.

Inoltre, il rapporto della simulazione di evacuazione viene impiegato per valutare l’efficienza del piano di emergenza e per identificare eventuali aree di miglioramento.

E’ di fondamentale importanza che il rapporto sia dettagliato e completo, in modo che possa essere utilizzato come punto di riferimento per le prossime simulazioni di evacuazione e per garantire la sicurezza di tutti gli occupanti dei luoghi di lavoro ove è avvenuta.

Il verbale della prova di evacuazione, in fine, deve essere firmato dal RSPP, dai componenti la Squadra di Emergenza, dal Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza e dal Datore di Lavoro.

piano di emergenza e di evacuazione

Il Piano di Emergenza e di Evacuazione comprende una serie di informazioni cruciali per garantire la sicurezza delle persone presenti nell’edificio in caso di calamità. Inizialmente, per redigere il piano di emergenza bisogna specificare i percorsi principali di evacuazione, i potenziali percorsi alternativi e le uscite di sicurezza, in modo che le persone possano uscire rapidamente e in tutta sicurezza. Inoltre, il piano dovrebbe identificare gli strumenti per l’allarme e gli addetti alle emergenze incaricati di attivare il protocollo di emergenza.

Foto della piantina di un edificio con contrassegnate le vie di fuga
Segnalare le vie di esodo

Infine, è necessario un registro completo di tutte le attrezzature di pronto soccorso e delle risorse necessarie per affrontare situazioni di pericolo come incendi, alluvioni o terremoti. E ‘importante aggiornare il Piano di Emergenza e di Evacuazione regolarmente e informare i dipendenti dell’edificio sulle procedure da seguire in caso di emergenza tramite esercitazioni, prova di evacuazione e comunicazioni frequenti per la prevenzione e protezione.

Segnale a sfondo bianco diel punto di ritrovo
Area di raccolta per le emergenze

In Italia, tutte le attività produttive, industriali, commerciali e di servizio, comprese le scuole, gli ospedali, i centri commerciali e gli eventi pubblici devono fare la redazione del piano di emergenza e organizzare la prova di evacuazione. Il piano di emergenza, nel documento della valutazione dei rischi, deve identificare i rischi interni ed esterni, prevedere le misure preventive e di protezione e le procedure di primo soccorso e evacuazione dalle vie di esodo sia per il personale che per i visitatori. 

La prova di evacuazione deve essere effettuata almeno una volta all’anno per testare l’effettiva operatività del piano di emergenza e della segnaletica di sicurezza. Se il piano di emergenza non viene redatto o la prova di evacuazione organizzata, l’attività rischia sanzioni amministrative e responsabilità penale in caso di incidente.

Contatta il Responsabile della Sicurezza

Indice: Prova di evacuazione

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